sabato 14 maggio 2016

Il Campo Russo

Durante gli ultimi anni della guerra, i deportati a Mauthausen aumentavano sempre di più. Lo spazio non bastava e i nazisti decisero di posizionare delle tende intorno al campo, che si espansero sempre di più.
Coloro che venivano portati nella tendopoli erano per lo più russi (da qui il nome "Campo Russo"). I prigioneri russi erano soldati, maggiormente abituati alle dure condizioni del campo rispetto ai civili - per esempio gli ebrei - ed anche al cilma gelido. Proprio perché militari venivano tenuti appartati dal resto dei prigionieri: avevano migliori condizioni fisiche e una migliore resistenza al lavoro. Anche i preti venivano portati nelle tende perchè essendo portatori di speranza, dovevano essere tenuti lontani dagli internati del campo vero e proprio.

Un episodio importante da ricordare, è il tentativo di fuga dei soldati russi. Questi, avendo già una gerarchia interna e quindi un generale che poteva guidarli a una ribellione, si organizzarono per fuggire nella campagna vicina. Decisero chi avrebbe dovuto sacrificarsi e buttarsi sul filo spinato che circondava il campo, per permettere ai compagni di passare. Il piano fu attuato, ma quando si ritrovarono liberi scoprirono di non essere più capaci di correre come una volta. Anche essendo allenati, la scarsità di cibo e i lavori troppo pesanti, avevano penalizzato molto le loro capacità fisiche. Così la maggior parte di loro vennero immediatamente catturati dalle SS e gli altri che cercarono di rifugiarsi nelle fattorie circostanti furono consegnati dagli stessi abitanti o addirittura uccisi da essi.
Il giorno dopo, come punizione esemplare, il generale russo venne appeso a un palo e a forza di getti d'acqua trasformato in un blocco di ghiaccio.

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