lunedì 16 maggio 2016

Testo del discorso di San Sabba

Questo è il testo del discorso letto da Alessia davanti ai compagni  di viagio e alle autorità  presenti.

Buon giorno a tutti,
Oggi siamo qui per raccontarvi e descrivervi le nostre emozioni e impressioni che abbiamo provato durante quest'esperienza. C'eravamo in qualche modo prepararati a quello che saremmo andati a visitare,ma non sapevamo fino a che punto potesse arrivare la crudeltá degli uomini verso i loro simili. Ci hanno colpito soprattutto le dure condizioni in cui i deportati erano costretti a sopravvivere, in particolare durante l'inverno quando la temperatura scendeva sotto lo zero e i prigionieri erano dotati solamente di vestiti molto leggeri che non li proteggevano dalle intemperie. Per questo motivo erano soggetti a malattie e infezioni che non venivano curate. Oltre alle sofferenze fisiche dovevano subire continue umiliazioni da parte delle S.S: quest'ultimi si divertivano a veder soffrire e a provocare pesanti umiliazioni ai detenuti!
Durante gli anni di precettazione di campi avevano ideato numerose forme di torture.
L'aspetto terrificante era che tutto ciò veniva eseguito con freddezza disumana e i prigionieri perdevano la loro umanità.
Nel varcare la soglia del campo i deportati smettevano i panni di individuo per diventare numeri a cinque cifre, e questi uomini perdevano la loro dignità e la stima di sè stessi in quanto esseri umani.
Quello che ci ha maggiormente impressionato è stato verificare che vicino a alcuni luoghi di morte vivevano cittadini consapevoli di ciò che accadeva, impassibili lasciavano che il regime nazista praticasse il proprio volere.
Troviamo agghiacciante constatare quanto fosse scientifico il progetto di eliminazione degli oppositori e di sterminio di un popolo. Questo ci ha fatto capire che durante quegli anni il senso dell'empatia e la ragione erano state sopraffatte dall'ideologia, dall'odio e dal desiderio di potere. Troviamo insensato questo odio rabbioso che ci sembra lontano dalla nostra realtà, ma che senza accorgesene sta dilagando anche nei nostri giorni. Ci chiediamo come in passato un popolo abbia potuto generare tanto dolore e sofferenza, ma non ci stiamo accorgendo che la storia si sta ripetendo e che noi non stiamo facendo niente per fermarla.


ALESSIA BETTI
BUCCIARELLI FEDERICO
ALESSIA CALOSI
ELENA CASTELLI
LIVIA GASPERONI
MATTEO NINCI
MICAEL PARRINI
GIOVANNI REGOLI

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