lunedì 8 maggio 2017

Lunedì - il nostro discorso alla Risiera di SanSabba

Testi scritto dai ragazzi da leggere alla cerimonia commemorativa a Trieste:
Le cerimonie a cui abbiamo partecipato ci hanno colpito perché abbiamo colto l'impegno e lo sforzo di tutti, come ad esempio la fratellanza di due luoghi così lontani come Mauthausen e Firenze. Abbiamo provato felicità nel vedere due paesi molto diversi collaborare per un interesse comune: la pace.
Durante questo viaggio abbiamo capito come si può cercare di trovare soluzione agli sbagli e alla malvagità di persone che hanno compiuto atti terribili:  noi dobbiamo fin da piccoli imparare a ricordare e a studiare gli errori del passato.
Una deportata, dopo aver parlato con noi, ci ha ringraziato. Semmai però dovremmo essere noi a ringraziare persone come lei che ogni anno continuano a venire nei posti dove hanno sofferto, solo per raccontare la loro storia a noi ragazzi, affinché, essendo noi il futuro dei nostri paesi, possiamo ancora cambiare il mondo.
Gli adulti ci hanno quasi convinto che il nostro mondo stia viaggiandò verso la guerra ma, secondo noi, siamo ancora in tempo per cambiarlo. Noi tutti insieme possiamo!
Oggi è l'ultimo giorno di questo viaggio e dobbiamo essere felici di tornare alla nostra vita, ma non dobbiamo chiuderci in casa.
È emersa piu volte la solitudine dei deportati e questo ci ha fatto stare ancora peggio, perché è importante avere la vicinanza di qualcuno nei momenti difficili.
Abbiamo capito che bisogna fare una scelta ragionata e non da pecora.
Ci sentiamo carichi di responsabilità, perché sappiamo che quando torneremo dovremo raccontare e far rivivere a tutti quello che abbiamo provato e vissuto.
La paura è di non riuscire a raccontare come dovremmo e di non riuscire a segnare un ricordo come quello che persone così brave sono state capaci di fare con noi in questi giorni.
I ragazzi dell'Istituto Comprensivo "Don Lorenzo Milani" di Tavarnelle e Barberino

1 commento:

  1. Buongiorno ragazzi, ci avete trasmesso delle forti emozioni, al punto che vorremmo essere già in terza media per partecipare a questo viaggio. Le cose che ci hanno colpito di più sono: la foto del deportato polacco che, se pur anziano, porta avanti il ricordo di quella triste esperienza e ce la riporta, il campo di Mathausen, le gallerie fredde e umide anche in un giorno di sole e i nomi dei deportati uccisi.
    Grazie
    Classe IE

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