venerdì 4 maggio 2018

DACHAU (attivo dal 1933, liberato il 29 aprile 1945)
Dopo la visita al campo di Dachau, tante sono le parole che mi affollano la mente e non è facile farle uscire ordinatamente per esprimere le emozioni che sento. Una grande rabbia per la distruzione di altri esseri umani pianificata, razionalizzata e organizzata, con l’impegno che si metterebbe nella conduzione  di una azienda. Ma il lavoro dei prigionieri non era un lavoro che dava gratificazione e vita. E allora l’altra emozione è la profonda pietà per esseri umani, condannati a perdere la loro dignità perché ritenuti pericolosi in quanto diversi, per idee politiche, provenienza etnica, fede religiosa...
E allora, vedendo i tanti steccati che alziamo tra di noi ad ogni età e in ogni ambiente, penso anche che purtroppo non abbiamo imparato granché da tutto ciò. Ma non è mai troppo tardi per farlo e le nostre voci di testimoni devono servire a questo!

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