domenica 5 maggio 2019

Day 4

Domenica 5 maggio 2019

E anche oggi ci siamo svegliati presto; la destinazione questa volta è stata Gusen, un altro dei sottocampi di Mauthausen. È rimasto poco a Gusen: solo la porta di entrata e una piccola parte con i forni crematori, dove è situato il memoriale; tutto il resto non esiste più perchè sostituito da abitazioni. Siamo rimasti sorpresi alla notizia di persone che riescono a vivere in questi posti nonostante la consapevolezza che la propria casa sia sopra un reperto storico, nonché in un luogo dove soffrirono migliaia di persone, ma ci siamo scioccati ancora di più quando ci è stato detto che solo attraverso vive proteste si è evitato di costruire altre case sulla parte restante del campo. Abbiamo colto questo fatto come un ulteriore motivo per essere lì presenti, per la memoria di tutti coloro che furono coinvolti in queste tragedie e per sostenere che nessuna testimonianza della deportazione debba essere distrutta o nascosta.
Il discorso che ha svolto l'assessore di Sesto Fiorentino durante la cerimonia  ha ribadito le parole che in questo viaggio abbiamo sentito molte volte: "Mai più"; parole che diventando testimoni ci devono stare a cuore.


Più tardi ci siamo recati per la seconda volta a Mauthausen, dove abbiamo partecipato alla manifestazione antifascista più importante di tutta europa che si tiene ogni anno nell'aniversario della liberazione del campo; là abbiamo avuto la possibilità di ascoltare diversi discorsi molto incoraggianti tenuti da alcuni dei maggiori esponenti dell’Aned e dall'ambasciatore italiano in Austria, che ci hanno fatto comprendere l’importanza della storia, dalla quale è possibile comprendere il presente, e che ci hanno fatto riflettere su quanto siamo fondamentali noi ragazzi per la società odierna e futura.
È seguito un altro importante momento: il grande corteo che ha percorso l'intero campo, a cui abbiamo partecipato insieme a migliaia di persone di diverse nazionalità.

David e Tommaso Antidormi: - Siamo stati incaricati di rappresentare il nostro comune portando i due gonfaloni di Tavarnelle e Barberino; all'inizio non ci sentivamo all'altezza del compito, ma dopo poco abbiamo preso fiducia e ci siamo sentiti a nostro agio. Ci siamo commossi guardando e ammirando tanti ragazzi che come noi erano lì per un bene comune.

Die glorreichen Elf

Chiara Regoli, Sofia Tripicchio

1 commento:

  1. Da parte della 3^D un saluto
    "Indifferenza è la parola scolpita all'ingresso del Memoriale della Shoah di Milano: in qualsiasi momento storico l'indifferenza è tutto quello che serve per commettere crimini contro le persone più indifese. Non diventiamo mai indifferenti!"

    RispondiElimina