sabato 5 maggio 2018

Descrizione del campo di Ebensee

EBENSEE
Negli anni 50 il campo è stato completamente distrutto e il governo austriaco ha dato il terreno in concessione  ai cittadini austriaci gratuitamente per costruirci sopra. In ricordo dell'accaduto fu stato installato un memoriale da parte della famiglia Lepetit.  A sinistra del campo ci sono delle montagne dove si trovano 5 gallerie. Tre di esse sono ancora oggi utilizzate da delle aziende private per l'estrazione del granito. Le restanti sono state chiuse ed una è stata adibita a memoriale. All'interno venivano costruite delle armi e il progetto era quello di realizzare dei missili v2 che dovevano avere una gettata oltre oceanica (un progetto forse troppo ambizioso). Le gallerie fino agli anni ‘60 erano chiuse con delle assi di legno. Nella seconda metà dello stesso anno un gruppo di deportati pratesi tornò in questo luogo per accertarsi che ciò che avevamo vissuto fosse vero. Impiegarono una settimana per ritrovare il campo di Ebensee a causa della mamcanza di indicazioni stradali e di informazioni della popolazione locale. Al loro arrivo trovano un paesaggio totalmente stravolto. Giunsero fino alle gallerie e sradicano le assi di legno che impedivano l’accesso ai corridoi. Trovano gli stessi oggetti di quando erano partiti. La prima galleria, adibita all'area museo, in fondo è chiusa con un cancello di ferro, oltre il quale possiamo renderci conto di come fossero le gallerie allo stato originale.
Durante il viaggio della memoria di alcuni anni fa, al di là di quel cancello sono stati trovati 5 ragazzi con delle maglie nere con un teschio e un passamontagna. Due di loro iniziarono a sparare gridando vari elogi a Hitler.
Altro episodio si verificò nel 2011: si tratta del ritrovamento di una volpe imbalsamata con la testa di un'aquila, uno dei simboli del nazismo.
Ebensee è il campo nel quale sono arrivati la maggior parte dei deportati in seguito al convoglio dell'8 marzo del 1944 provenienti dalla provincia di Firenze. Nel campo, la suddivisione all'interno delle baracche era scientifica, infatti in ogni baracca si trovavano tanti deportati di varie nazioni, per far sì che non parlassero fra di loro.
Estremamente sconvolgente è come i nazisti volessero in ogni modo opprimere i deportati, togliendo loro l’IDENTITÀ, la DIGNITÀ, la LIBERTÀ e la VITA.

_Scritto da Campolmi Giorgia e Serra Vittoria Serra_

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